Pontormo - Doppio ritratto, Ritratto di due amici

 
CODICI
ID Scheda770778
 
LOCALIZZAZIONE
RegioneVeneto
Provincia
Comune
Contenitore
Denom. spazio viabil.Campo San Vio, Dorsoduro 864
Raccolta
Collocazione specificaSala del Rinascimento toscano
 
INVENTARIO
Numero40025
 
PROVENIENZA E ALTRE LOCALIZZAZIONI
Tipo di localizzazioneprovenienza
RegioneToscana
ProvinciaFI
ComuneFirenze
LocalitàGrassina
ContenitoreVilla di Lampeggi
RaccoltaCollezione Mattias di Cosimo II de' Medici
Data ingresso1652
Data uscita1669
Tipo di localizzazioneprovenienza
RegioneToscana
ProvinciaFI
ComuneFirenze
ContenitorePalazzo Pitti
RaccoltaCollezione cardinal Francesco Maria de' Medici
Data ingressoante 1711
Tipo di localizzazioneprovenienza
RegioneToscana
ProvinciaFI
ComuneFirenze
RaccoltaCongregazione di Carità di San Giovanni Battista
Tipo di localizzazioneprovenienza
RegioneToscana
ProvinciaFI
ComuneFirenze
RaccoltaCollezione Giovan Luca Orazio Pucci
Tipo di localizzazioneprovenienza
RegioneToscana
ProvinciaFI
ComuneFirenze
RaccoltaCollezione Orazio Pucci
Data uscita1838
Tipo di localizzazioneprovenienza
RegioneToscana
ProvinciaFI
ComuneFirenze
RaccoltaCollezione Guicciardini
Data ingresso1838
Data uscita1960
Tipo di localizzazioneprovenienza
RegioneToscana
ProvinciaFI
ComuneFirenze
RaccoltaAntiquario Giovanni Salocchi
Data ingresso1960
Data uscita1960/11/29
Tipo di localizzazioneprovenienza
RegioneVeneto
ProvinciaVE
ComuneVenezia
ContenitorePalazzo Cini
RaccoltaCollezione privata Vittorio Cini
Numero di inventarioVC 6733
Data ingresso1960/11/29
Data uscita1977
Tipo di localizzazioneprovenienza
RegioneVeneto
ProvinciaVE
ComuneVenezia
ContenitorePalazzo Cini
RaccoltaCollezione Yana Cini Alliata di Montereale
Numero di inventarioVC 6733
Data ingresso1977
Data uscita1981
 
AUTORE
Nome scelto
Dati anagrafici1494/ 1557
Motivazione attribuzionebibliografia
Motivazione attribuzionedocumentazione
 
OGGETTO
Definizione
TipologiaDipinto
 
SOGGETTO
IdentificazioneDoppio ritratto
TitoloRitratto di due amici
 
DATI TECNICI
Materia e tecnica
MISURE
Altezza88
Larghezza67.5
 
CRONOLOGIA
Secolosec. XVI
Frazione di secoloprimo quarto
Data1523
Validitàpost
Fino a1524
Validitàante
Motivazione cronologiabibliografia
Altre datazioni1515-1520
 
 
STATO DI CONSERVAZIONE
Stato di conservazionebuono
 
RESTAURI
Data2004
Ente responsabileSABAP VE
Nome operatoreNahabed M.
Ente finanziatoreFondazione Giorgio Cini onlus
Data2014
Ente responsabileSoprintendenza Polo Museale Venezia
Nome operatoreSaccuman R.
Ente finanziatoreFondazione Giorgio Cini onlus
 
DATI ANALITICI
DESCRIZIONE
Indicazioni sull'oggettoLa tavola rettangolare risulta completa in ogni sua parte, priva di perdite o manomissioni. Il colore è steso per ampie e sottile campiture che a volte lasciano intravedere le venature sottostanti del supporto ligneo. è inoltre rilevabile un evidente pentimento dell'artista nel volto dell'uomo di sinistra.
Indicazioni sul soggettoIl celebre dipinto raffigura due giovani uomini rivolti con lo sguardo verso l'osservatore. Fin dalle prime attestazioni dell'opera i due personaggi sono stati variamente identificati in base sia al loro atteggiamento e al loro attributo principale, la lettera manoscritta, sia al loro abbigliamento scuro e severo. Giorgio Vasari, nell'edizione Giuntina della "Vite", ricorda un dipinto realizzato da Pontormo e tradizionalmente identificato con quello Cini, in cui l'artista effigiò "in uno stesso quadro due suoi amicissimi: l'uno fu il genero di Beccuccio Bicchieraio, et un altro, del quale parimente non so il nome". L'aretino, dunque, identifica i due giovani come stretti conoscenti del pittore, senza tuttavia conoscerne i nomi. Tuttavia è assai probabile che essi condividessero con Pontormo la medesima cerchia letteraria, solita riunirsi - secondo quanto testimoniato ancora una volta da Vasari - nell'oratorio di Santa Cecilia a Fiesole.
Nel corso dei vari passaggi collezionistici la tavola fu descritta di volta in volta in maniera differente: nell'inventario della collezione del marchese Giovan Luca Orazio Pecci l'opera è ricordata come un ritratto di Lutero e Calvino", mentre in quello di Mattias de' Medici del 1652 come raffigurante "due teste antiche d'huomini" e infine in quello del cardinale Francesco Maria de' Medici gli effigiati divengo "due Spagnoli" in ragione del loro abbagliamento e dei copricapi da loro indossati. La critica nel corso degli anni ha avanzato varie proposte interpretative, ma in tempi più recenti si è tornati a identificare i protagonisti dell'opera, in accordo con Vasari, come due stretti amici di Pontormo. Ciò dovrebbe essere confermato dal brano trascritto nella lettera che il giovane di sinistra porge agli occhi dell'osservatore, ove è riportato il passo del De Amicitia di Cicerone in cui l'oratore romano elogia la grandezza e la necessità ineludibile di quel sentimento.
ISCRIZIONI
Classe di appartenenzaletteraria
Lingualatino
Tecnica di scritturaa pennello
Tipo di carattericorsivo
PosizioneIn basso a destra sulla lettera
AutoreCicerone (De Amicitia, VI, 22)
TrascrizioneDenique ceterae res, quae expetuntur opportunae/ sunt singulae rebus fere singulis. Divitiae/ ut utare; opes ut/ laudere voluptates ut gaudeas valetudo/ ut dolore careas et muneribus fungare/ corporis. Amicitia plurimas res/ continet quoquo te verteris pr[a]esto est [nu]llo loco excluditur numquam/ [intem]pestiva nu[m]q[uam] molesta est/ itaq[ue] non aqua non in aegni ut/ aiunt pluribus locis utimur/ quam amicitia.
NOTIZIE STORICO-CRITICHE
Notizie storico criticheLa tavola, dall’illustre storia collezionistica, venne acquisita dal conte Cini nel 1960 presso l'antiquario fiorentino Salocchi, il quale a sua volta l'aveva ottenuta nello stesso anno dall'ultima famiglia proprietaria, i Guicciardini. Fu Gamba (1921) ad aver intuito il possibile legame tra questo dipinto e la menzione vasariana del ritratto di due "amicissimi" realizzato da Pontormo. Lo studioso segnalava per la prima volta l'opera, ancora presso il conte Paolo Guicciardini, nel momento in cui sottolineava come nei ritratti "Iacopo non si lasciava fuorviare da concetti stravaganti ma rimaneva nella realtà", ragione per cui in tal genere "eccelse in tutti i periodi della sua vita". Il conte Guicciardini fu poi particolarmente magnanimo nell'esporre il capolavoro in molte occasioni e in particolar modo nelle due fondamentali mostre sul manierismo toscano del 1940 e del 1956. Prima di tali esposizioni l'opera però fu oggetto di studio da parte di Giglioli (1926-1927) il quale mise acutamente in relazione il verso del disegno 449 F degli Uffizi, raffigurante uno studio di mano, con il medesimo particolare del dipinto Cini. In base a tale intuizione Giglioli ipotizzò una datazione più tarda rispetto a quella proposta da Gamba al 1515-1520; lo studioso fiorentino, infatti, evidenziò come il recto del foglio fiorentino, raffigurante una giovane donna inturbantata, sia facilmente ricollegabile agli affreschi della Certosa, databili al 1522-1524. Anche il dipinto doveva pertanto essere datato a quel medesimo periodo, sulla base anche di precisi confronti iconografici. Tale cronologia venne accolta da tutta la critica successiva e anzi fu ulteriormente ristretta al 1523-1524 per ragioni stilistiche e, ad avviso di Berti, per la possibile committenza di Becuccio Bicchieraio. Se la cronologia risulta ormai assestata, per quanto concerne l’aspetto iconografico gli studi, a partire dagli anni Sessanta, tendono ormai ad individuare, come già rilevava Berti sulla scorta anche di Forster (1966), i modelli di riferimento pontormeschi per quest’opera in Raffaello, con il celebre ritratto di Navagero e Beazzano già in collezione Bembo e l’altrettanto noto ritratto con un amico del Louvre, in Sebastiano del Piombo, per il preziosismo pittorico giocato tutto sulle tinte nere e grigie, e in Giorgione. Pontormo, però, come già lo stesso Berti (1973) evidenziava, riesce in quest’opera – attraverso la "presa naturale del soggetto, quasi antiformalistica per una ricerca di sincerità” – a risolvere “in una stretta unità la doppia rappresentazione [...] e stabilisce col riguardante una comunicazione significativa, negli sguardi a lui rivolti e la carta mostrata e additata, quasi attirandolo nel cerchio di un dialogo per un momento sospeso al suo sopravvenire". Tali caratteristiche superano gli analoghi esiti pittorici precedenti e ne fanno, per citare le parole di Zeri e Natale (1984), uno degli esiti nella ritrattistica italiana, e specie fiorentina, “più individuali e senza confronti”. Di fondamentale importanza, inoltre, fu la notevole presenza, a partire dagli anni Novanta, dell’opera in importanti mostre ed esposizioni. Le ricerche avviate in queste occasioni si focalizzarono sull’identificazione dei due personaggi effigiati, con l’obiettivo di comprenderne il rapporto amicale che è alla base del concepimento dell’intero dipinto. A tal fine è stata esaminata la cerchia di amicizie dell’artista all’interno della quale doveva figurare anche il genero di Becuccio Bicchieraio menzionato da Vasari. Pontormo, come sottolineato da Strehelke (2004), potrebbe aver conosciuto il vetraio e i suoi familiari grazie ad Andrea del Sarto, il quale, come si ricordava, aveva rapporti diretti con l’artigiano. Inoltre, per comprendere lo spirito umanistico che permea il dipinto, occorre non trascurare il passo ciceroniano dipinto, secondo il parere di Fedi, direttamente dall’artista. Il rimando al De Amicitia risulta fondamentale poiché apre uno spiraglio sull’ (1996) ambiente letterario fiorentino di quegli anni – indagato nelle sue ricadute sul piano artistico da Antonio Natali e Alessandro Cecchi (1989) – in cui i testi dell’oratore romano circolavano ampiamente e avevano un forte valore simbolico in chiave repubblicana. Sisi (1996), in questa direzione, ha ipotizzato una possibile implicazione politica dell’opera, raffigurante due personaggi che, “legati da una superiore affinità di intelletto e sentimento”, ovvero dall’amicizia, si potrebbero immaginare come “partigiani della fazione antimedicea che […] seguitava a ragionare di civitas e assetti democratici”. Pilliod (2001), Strehelke (2004) e in particolar modo Cropper (2004) hanno dato particolare enfasi a questa lettura in ottica “familiare”; l’ultima studiosa, infatti, sempre sulla base della lettera, ha ipotizzato che anche l’altro effigiato possa essere un secondo genero di Becuccio, ma tale ipotesi, come sottolineato da Campigli (2016), risulta comunque priva di fondamento documentario.
 
 
ACQUISIZIONE
Tipo acquisizionedonazione
Data acquisizione1981
 
CONDIZIONE GIURIDICA
Indicazione genericaproprietà privata
 
FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
FOTOGRAFIE
Generefotografia allegata
Tipofotografia digitale
AutoreDe Fina Matteo
Ente proprietarioFondazione Giorgio Cini onlus
Fondo di appartenenzaArchivio digitale Collezioni
CollocazioneFondazione Cini/ Fototeca Ist. di Storia dell'Arte
PosizioneFD 40025 a
Generefotografia allegata
Tipofotografia digitale
AutoreDe Fina Matteo
Ente proprietarioFondazione Giorgio Cini onlus
Fondo di appartenenzaArchivio digitale Collezioni
CollocazioneFondazione Cini/ Fototeca Ist. di Storia dell'Arte
PosizioneFD 40025 b
Generefotografia allegata
Tipofotografia digitale
AutoreDe Fina Matteo
Ente proprietarioFondazione Giorgio Cini onlus
Fondo di appartenenzaArchivio digitale Collezioni
CollocazioneFondazione Cini/ Fototeca Ist. di Storia dell'Arte
PosizioneFD 40025 d
Generefotografia allegata
Tipofotografia digitale
AutoreDe Fina Matteo
Ente proprietarioFondazione Giorgio Cini onlus
Fondo di appartenenzaArchivio digitale Collezioni
CollocazioneFondazione Cini/ Fototeca Ist. di Storia dell'Arte
PosizioneFD 40025 c
Generefotografia allegata
Tipofotografia digitale
AutoreDe Fina Matteo
Ente proprietarioFondazione Giorgio Cini onlus
Fondo di appartenenzaArchivio digitale Collezioni
CollocazioneFondazione Cini/ Fototeca Ist. di Storia dell'Arte
PosizioneFD 40025
Generefotografia allegata
Tiponegativo b/n
Ente proprietarioFondazione Giorgio Cini onlus
Fondo di appartenenzaArchivio negativi
CollocazioneFondazione Cini/ Fototeca Ist. di Storia dell'Arte
NegativoNFGC 28107
PosizioneSDNFGC 28107
Generefotografia allegata
Tiponegativo b/n
Ente proprietarioFondazione Giorgio Cini onlus
Fondo di appartenenzaArchivio negativi
CollocazioneFondazione Cini/ Fototeca Ist. di Storia dell'Arte
NegativoNFGC 50633
PosizioneSDNFGC 50633
Generefotografia allegata
Tipopositivo b/n
Ente proprietarioFondazione Giorgio Cini onlus
Fondo di appartenenzaFondo Collezione Vittorio Cini
CollocazioneFondazione Cini/ Fototeca Ist. di Storia dell'Arte
PosizioneSDVC19-1-075r
Generefotografia esistente
Tipopositivo b/n
Ente proprietarioFondazione Giorgio Cini onlus
Fondo di appartenenzaFondo Collezione Vittorio Cini
CollocazioneFondazione Cini/ ISA/ dossier 40025
PosizioneSDVC 6733-1
Generefotografia esistente
Tipopositivo b/n
Ente proprietarioFondazione Giorgio Cini onlus
Fondo di appartenenzaFondo Collezione Vittorio Cini
CollocazioneFondazione Cini/ ISA/ dossier 40025
PosizioneSDVC 6733-2r
Generefotografia esistente
Tipopositivo b/n
AutorePhiladelphia Museum of Art
Data2005
Ente proprietarioFondazione Giorgio Cini onlus
CollocazioneFondazione Cini/ ISA/ dossier 40025
NoteRadiografia
Generefotografia esistente
Tipopositivo b/n
AutorePhiladelphia Museum of Art
Data2005
Ente proprietarioFondazione Giorgio Cini onlus
CollocazioneFondazione Cini/ ISA/ dossier 40025
NoteFotografia all'infrarosso
Generefotografia esistente
Tipopositivo b/n
AutorePhiladelphia Museum of Art
Data2005
Ente proprietarioFondazione Giorgio Cini onlus
CollocazioneFondazione Cini/ ISA/ dossier 40025
NoteFotografia all'infrarosso
Generefotografia esistente
Tipopositivo b/n
AutorePhiladelphia Museum of Art
Data2005
Ente proprietarioFondazione Giorgio Cini onlus
CollocazioneFondazione Cini/ ISA/ dossier 40025
NoteFotografia all'infrarosso
Generefotografia esistente
TipoFotografia a raggi infrarossi
AutorePoldi Gianluca
Data2015
Ente proprietarioFondazione Giorgio Cini onlus
Fondo di appartenenzaArchivio digitale Collezioni
CollocazioneFondazione Cini/ ISA/ dossier 40025
NoteFotografia digitale
Quantità scatti9
BIBLIOGRAFIA
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Citazione completaC.B. Strehlke, in Pontormo, Branzino, and the Medici, The trasformation of the Renaissance Portrait in Florence, catalogo della mostra (Philadelphia, The Philadelphia Museum of Art), a cura di C.B. Strehelke, Philadelphia 2004, pp. 64-66.
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Citazione completaA. Baldinotti in Pontormo e Rosso Fiorentino, catalogo della mostra (Firenze, Palazzo Strozzi), a cura di C. Falciani, A. Natali, Firenze 2014, pp. 132-133, scheda n. IV.1.3.
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Citazione completaM. Campigli, in La Galleria di Palazzo Cini, a cura di A. Bacchi, A. De Marchi, Venezia 2016, pp. 162-165, cat. 32.
Citazione completaD. Geronimus in Maniera. Pontormo, Bronzino und das Florenz der Medici, catalogo della mostra (Francoforte sul Meno, Städel Museum), a cura di B. Eclercy, Munchen, London, New York 2016, pp. 94-95, cat. 26.
Citazione completaC. Severi, L’oggetto persona. Rito, Memoria, Immagine, Torino 2018, p. 367, fig. 76.
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Citazione completaWolk-Simon in The Medici. Portraits and politics 1512-1570, catalogo della mostra (New York, Metropolitan Museum of Art), a cura di J. Christiansen, C. Falciani, New Haven-London 2021, pp. 86-88, cat. 2.
MOSTRE
TitoloMostra del Cinquecento toscano
LuogoFirenze, Palazzo Strozzi
Data1940
TitoloMostra del Pontormo e del primo manierismo fiorentino
LuogoFirenze, Palazzo Strozzi
Data1956
TitoloL'Officina della Maniera
LuogoFirenze, Gallerie degli Uffizi
Data1996-1997
Titolo Pontormo, Branzino, and the Medici, The trasformation of the Renaissance Portrait in Florence
LuogoPhiladelphia, The Philadelphia Museum of Art
Data2004-2005
TitoloEl retrato del Renacimiento - Renaissance Faces. Van Eyck to Titian
LuogoLondra, National Gallery
LuogoMadrid, Museo del Prado
Data2008
Data2008-2009
TitoloRaffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e figure
LuogoVicenza, Basilica Palladiana
LuogoVerona, Palazzo della Gran Guardia
Data2012-2013
TitoloPontormo e Rosso: Divergenti vie della maniera
LuogoFirenze, Palazzo Strozzi
Data2014
TitoloFlorence Portraits a la cour des Medicis
LuogoParigi, Musée Jacquemart-André
Data2015-2016
TitoloManiera. Pontormo, Bronzino und das Florenz der Medici
LuogoFrancoforte, Städel Museum
Data2016
Titolo The Medici. Portraits and politics 1512-1570
LuogoNew York, Metropolitan Museum of Art
Data2021
TitoloTrésors de Venise. La collection Cini
LuogoAix-en-Provence, Hotel de Caumont
Data2021-2022