Anonimo - Crocifisso

 
CODICI
ID Scheda396118
 
LOCALIZZAZIONE
RegioneVeneto
Provincia
Comune
Contenitore
Denom. spazio viabil.Campo San Vio, Dorsoduro 864
Raccolta
Collocazione specificaSala dei Primitivi
 
INVENTARIO
Numero40002
 
PROVENIENZA E ALTRE LOCALIZZAZIONI
Tipo di localizzazioneprovenienza
RegioneToscana
ProvinciaFI
ComuneFirenze
RaccoltaAntiquario Banti
Data uscita1928
Tipo di localizzazioneprovenienza
RegioneToscana
ProvinciaFI
ComuneFirenze
ContenitoreVilla La Pietra
RaccoltaCollezione Harold Acton
Data ingresso1928
Data uscita1950
Tipo di localizzazioneprovenienza
RegioneToscana
ProvinciaFI
ComuneFirenze
RaccoltaAntiquario Carlo Bruscoli
Data ingresso1950 ca.
Tipo di localizzazioneprovenienza
RegioneToscana
ProvinciaFI
ComuneFirenze
RaccoltaAntiquario Albrighi
RegioneToscana
ProvinciaFI
ComuneFirenze
RaccoltaAntiquario Giovanni Salocchi
Data uscita1962
RegioneVeneto
ProvinciaPD
ComuneMonselice
ContenitoreCastello di Monselice
RaccoltaCollezione privata Vittorio Cini
Numero di inventarioVC 6496
Data ingresso1962
Data uscita1977
RegioneVeneto
ProvinciaVE
ComuneVenezia
ContenitorePalazzo Cini
RaccoltaCollezione Yana Cini Alliata di Montereale
Numero di inventarioVC 6496
Data ingresso1977
Data uscita1981
 
AUTORE
Nome scelto
AMBITO CULTURALE
Altre attribuzioniPittore fiorentino
 
OGGETTO
Definizione
TipologiaCroce dipinta
 
SOGGETTO
IdentificazioneCrocifisso
 
DATI TECNICI
Materia e tecnica
MISURE
Altezza204.5
Larghezza124.5
 
CRONOLOGIA
Secolosec. XX
Frazione di secoloprimo quarto
Data1900
Validitàpost
Fino a1920
Validitàante
Motivazione cronologiabibliografia
Altre datazionisec. XIII ultimo quarto
 
 
STATO DI CONSERVAZIONE
Stato di conservazionediscreto
 
RESTAURI
Data2004
Ente responsabileSSPM Venezia
Nome operatoreMarina Nahabed Restauro d'Arte/ Chinellato G.
Ente finanziatoreBanca Intesa
 
DATI ANALITICI
DESCRIZIONE
Indicazioni sull'oggettoCroce lignea dipinta e dorata composta da tre tavole, una lunga verticale e due minori orizzontali corrispondenti ai bracci della croce.
Indicazioni sul soggettoLa croce raffigura un Christus Patiens con le mani e i piedi trafitti da quattro chiodi, uno solo dei quali ormai visibile, e, alla sommità, l'Eterno benedicente che regge nella mano sinistra un oggetto non riconoscibile. Nel tabellone ai lati del corpo di Gesù si vede una decorazione a rombi incisa sull'oro.
ISCRIZIONI
Classe di appartenenzadescrittiva
Lingualatino
Tecnica di scritturaa pennello
Tipo di carattericaratteri gotici
Posizionecartiglio sulla croce
Trascrizione«IC XC»
NOTIZIE STORICO-CRITICHE
Notizie storico criticheInclusa nel repertorio di Evelyn Sandberg Vavalà sulla croce dipinta italiana nel Duecento (1929), come derivazione della croce cimabuesca della chiesa di San Domenico in Arezzo, e confermata come opera duecentesca da Garrison (1949), Longhi (che l'attribuisce ad ambito umbro, vedi nota conservata nell'Archivio dell'Istituto di Storia dell'Arte della FGC), Zeri e Natale (1984), la croce è stata ritenuta invece di abile falsario attivo agli inizi del secolo scorso a seguito delle indagini approfondite condotte in occasione del restauro del 2004. In particolare le analisi dei caratteri morfologici e tecnici hanno indotto Daniele Parenti (2004) a ritenere la croce dipinta un prodotto eseguito nei XX secolo, parere confermato da Miklós Boskovits e Andrea De Marchi: rispetto alle croci duecentesche, infatti, sono state individuate difformità nella realizzazione del supporto (risulta incongruo per esempio il tipo di sostegni presenti a tergo per tenere unite le tavole), e incongruenze stilistiche e di carattere iconografico, come la mancanza ab origine dei dolenti alle estremità del braccio orizzontale della crocee. Sonia Chiodo (2016) osserva che alcuni di questi dati morfologici e iconografici sono in realtà presenti in alcune croci antiche e non dunque sufficienti a confermare l'esecuzione da parte di un falsario. Quest'ultima ipotesi è invece giustificata, per la studiosa, da elementi prettamente stilistici e decorativi: "riva di riscontro in opere duecentesche è la decorazione della zona ai lati del corpo di Cristo, composta da rombi incisi sull’oro e da un motivo floreale pure inciso al loro interno, ma colpisce soprattutto il carattere atipico del disegno dei panneggi. Sia la veste del Padre nella cimasa, sia il perizoma di Gesù sono infatti caratterizzate da un grafismo che cede al compiacimento fine a se stesso, mentre nelle competenze dei pittori medievali era ben radicato il rapporto tra l’agemina e la resa − sia pur sommaria – della consistenza plastica e tridimensionale delle figure. Per questo motivo, diversamente da quanto si vede nella Croce Cini, nelle opere duecentesche i raggi dell’agemina generalmente si diramano da una zona dorata che indica il punto di massimo rilievo del corpo sottostante o di un nodo della stoffa come si vede per esempio nella Maestà di Coppo di Marcovaldo in Santa Maria dei Servi a Siena. Le agemine della Croce Cini sono invece molto simili a quelle che si vedono in una tavola con la Madonna con il Bambino in trono (...) transitata nella collezione di Vittorio Cini (VC 1055; NFGC 21861)".
 
 
ACQUISIZIONE
Tipo acquisizionedonazione
Data acquisizione1981
 
CONDIZIONE GIURIDICA
Indicazione genericaproprietà privata
 
FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
FOTOGRAFIE
Generefotografia allegata
Tipofotografia digitale
AutoreDe Fina Matteo
Data2007
Ente proprietarioFondazione Giorgio Cini onlus
Fondo di appartenenzaArchivio digitale Collezioni
CollocazioneFondazione Cini/ Fototeca Ist. di Storia dell'Arte
NoteFotografia che documenta l'opera dopo il restauro del 2004
PosizioneFD 40002-2
Generefotografia allegata
Tipofotografia digitale
AutoreDe Fina Matteo
Data2007
Ente proprietarioFondazione Giorgio Cini onlus
Fondo di appartenenzaArchivio digitale Collezioni
CollocazioneFondazione Cini/ Fototeca Ist. di Storia dell'Arte
PosizioneFD 40002-3
Generefotografia allegata
Tipofotografia digitale
AutoreDe Fina Matteo
Data2007
Ente proprietarioFondazione Giorgio Cini onlus
Fondo di appartenenzaArchivio digitale Collezioni
CollocazioneFondazione Cini/ Fototeca Ist. di Storia dell'Arte
PosizioneFD 40002-6
Generefotografia allegata
Tipofotografia digitale
AutoreDe Fina Matteo
Data2007
Ente proprietarioFondazione Giorgio Cini onlus
Fondo di appartenenzaArchivio digitale Collezioni
CollocazioneFondazione Cini/ Fototeca Ist. di Storia dell'Arte
PosizioneFD 40002-7
Generefotografia allegata
Tipofotografia digitale
AutoreDe Fina Matteo
Data2007
Ente proprietarioFondazione Giorgio Cini onlus
Fondo di appartenenzaArchivio digitale Collezioni
CollocazioneFondazione Cini/ Fototeca Ist. di Storia dell'Arte
PosizioneFD 40002-9
Generefotografia allegata
Tiponegativo b/n
Ente proprietarioFondazione Giorgio Cini onlus
Fondo di appartenenzaArchivio negativi
CollocazioneFondazione Cini/ Fototeca Ist. di Storia dell'Arte
Stato di conservazionebuono
NegativoNFGC 28132
NoteLa fotografia documenta l'opera prima del restauro del 2004
Formato23x17
PosizioneSDNFGC 28132
Generefotografia allegata
Tipoimmagine digitale
NoteL'immagine documenta lo stato di conservazione dell'opera nel primo quarto del XX secolo (pubblicata da Sandberg Vavalà nel 1929)
PosizioneFDB 40002
Generefotografia allegata
Tipoimmagine digitale
NoteL'immagine documenta lo stato di conservazione dell'opera nel primo quarto del XX secolo (pubblicata da Sandberg Vavalà nel 1929)
PosizioneFDB 40002 a
BIBLIOGRAFIA
Citazione completaE. Sandberg Vavalà, La croce dipinta italiana e l'iconografia della passione, Verona 1929, pp. 793-794, figg. 496-497.
Citazione completaE.B. Garrison, Italian Romanesque panel painting, Firenze 1949, p. 206, n. 537.
Citazione completaM. Natale e F. Zeri, in Dipinti toscani e oggetti d'arte dalla collezione Vittorio Cini, a cura di F. Zeri, M. Natale, A. Mottola Molfino, Vicenza 1984, p. 4, cat. 2.
Citazione completaD. Parenti, in Restituzioni 2004. Tesori d'arte restaurati, Vicenza 2004, pp. 139-141, cat. 24.
Citazione completaS. Chiodo, in La galleria di Palazzo Cini. Dipinti, sculture, oggetti d'arte, a cura di A. Bacchi, A. De Marchi, Venezia 2015, pp. 228-229, cat. 51.
MOSTRE
TitoloRestituzioni 2004. Tesori d'arte restaurati
LuogoVicenza, Gallerie di Palazzo Leoni Montanari
Data2004