Albanese Girolamo - Inverno

 
CODICI
ID Scheda315147
 
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LOCALIZZAZIONE
RegioneVeneto
Provincia
Comune
Località
Contenitore
Denom. spazio viabil.Via dei Colli
 
AUTORE
Nome scelto
Dati anagrafici1584/ 1660
Motivazione attribuzionebibliografia
 
OGGETTO
Definizione
TipologiaStatua
 
SOGGETTO
IdentificazioneInverno
 
DATI TECNICI
Materia e tecnica
 
CRONOLOGIA
Secolosec. XVII
Frazione di secolosecondo quarto
 
 
STATO DI CONSERVAZIONE
Stato di conservazionediscreto
 
DATI ANALITICI
NOTIZIE STORICO-CRITICHE
Notizie storico criticheIl territorio su cui sorge la villa, che comprende una zona termale in pianura e il colle di Sant’Elena, fu comprato dalla famiglia Selvatico nel 1561. Furono i fratelli Bartolomeo e Gerolamo ad iniziare i lavori dell’articolato gruppo di edifici che in origine comprendeva, oltre al palazzo, la cappella e gli annessi rustici. Benedetto Selvatico subentrò ai lavori nel 1630 e nel 1642 fece realizzare la scalinata che, dalla piana, darà accesso alla villa (Zucchello, 2001); sempre negli anni quaranta del Seicento affidò la realizzazione di statue da giardino ad uno degli Albanese, probabilmente tramite il nobile vicentino Girolamo Gualdo, già da tempo in rapporti coi fratelli scultori. Una veduta di Villa Selvatico allegata alla “Descrittione delli Stabili del Sig. Cavalier Benedetto Selvatico”, edita a Venezia nel 1657, illustra l’aspetto seicentesco del giardino e dunque anche la disposizione originaria delle statue: alla base della scalinata, entro una nicchia, era il gruppo di Nettuno con due cavalli marini; più oltre si osservavano le statue raffiguranti le Quattro Stagioni e alla sommità del colle i due grandi giganti (cfr. De Vincenti, 2005). Di tutte queste statue rimangono oggi in loco i due giganti, spostati all’inizio della scala sul primo pianerottolo ad opera del conte Emo (Brunelli, Callegari 1931); del ciclo delle Quattro Stagioni resta solo l’Inverno mentre tutte le altre statue sono andate disperse.
Non sono menzionate nella Descrittione del 1657 le due figure di una Pace e di un Apollo (di cui si sono perse le tracce), eseguite dalla stessa mano e trasportate a Battaglia nel novembre del 1649, come compare dai pagamenti registrati in alcune note spese di quel mese (cfr. De Vincenti, 2005).
Le sculture in esame, attribuite dapprima a Giambattista dal Semenzato (1966), sono state assegnate dalla critica più recente al fratello Girolamo (Fantelli, 1989).
In un nota di pagamento in favore dello scultore, risultano compiute nel 1649 due sculture di soggetto non precisato (cfr. De Vincenti, 2005): potrebbe trattarsi proprio di due statue appartenenti al ciclo delle stagioni, di cui peraltro non si fa mai riferimento specifico nei documenti.
Nella stessa annotazione viene anche nominato il gruppo con Nettuno.
 
 
CONDIZIONE GIURIDICA
Indicazione genericaproprietà privata
 
FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
FOTOGRAFIE
Generefotografia allegata
Tipofotografia digitale
AutoreDe Fina Matteo
Data2006
Ente proprietarioFondazione Giorgio Cini onlus
Fondo di appartenenzaFondo Statuaria veneta da giardino
CollocazioneFondazione Cini/ Fototeca Ist. di Storia dell'Arte
PosizioneFD 002670
PosizioneFD 002671
BIBLIOGRAFIA
Citazione completa-B. Brunelli, A. Callegari, Ville del Brenta e degli Euganei, Milano 1931, p. 289
-C. Semenzato, La scultura veneta del Seicento e del Settecento, Venezia 1966, p. 79
-P. Fantelli, Ville venete a Battaglia Terme, a cura di P.G. Zanetti, Padova 1989, pp. 95-99
-M. Binotto, I Rubini e gli Albanese, in Scultura a Vicenza, a cura di C. Rigoni, Milano 1999, pp. 159-191
-Ville venete: la provincia di Padova, a cura di N. Zucchello, Venezia 2001, pp. 58-59
-M. De Vincenti, Le sculture Seicentesche di villa Selvatico, in Padova e il suo territorio, XX, 116, luglio-agosto 2005, pp. 19-22
 
COMPILAZIONE
CitazioneTemporin F., Atlante della statuaria veneta da giardino, http://arte.cini.it/statuaria-veneta-da-giardino/Opere/315147, ISBN 978-88-96445-26-6