Lorenzo Veneziano - Madonna dell'Umiltà tra San Domenico e San Pietro martire e i donatori Cangrande II della Scala ed Elisabetta di Baviera

 
CODICI
ID Scheda180516
 
LOCALIZZAZIONE
RegioneVeneto
Provincia
Comune
Contenitore
Collocazione specificaCappella del Rosario
 
AUTORE
Nome scelto
Dati anagraficiNotizie 1356-1379
Motivazione attribuzioneBibliografia
AMBITO CULTURALE
Altre attribuzioniGiovanni da Bologna
 
COMMITTENZA
NomeCangrande II della Scala
 
OGGETTO
Definizione
TipologiaDipinto
 
SOGGETTO
IdentificazioneMadonna dell'Umiltà tra San Domenico e San Pietro martire e i donatori Cangrande II della Scala ed Elisabetta di Baviera
 
DATI TECNICI
Materia e tecnica
MISURE
Altezza200
Larghezza300
 
CRONOLOGIA
Secolosec. XIV
Frazione di secoloterzo quarto
Data1356
Validitàpost
Fino a1359
Validitàante
Motivazione cronologiabibliografia
 
RESTAURI
Data2003
Nome operatoreScardellato C.
 
DATI ANALITICI
ISCRIZIONI
Classe di appartenenzaelogiativa
LinguaLatino
Tecnica di scritturaA pennello
Tipo di caratteriCaratteri gotici
PosizioneLungo il bordo
TrascrizioneMARI[A] MAPTER GRACIE MAPTER MISERICORDIE TU NOS AB HOSTE P(RO)TEGE ET IN ORA MO[RTIS] SUSIPE. O MA(R)IA DULCE CO(N)MERTIUM I(N)T(R)A TUUM CELASSTI G(R)EMIUM QUO SALUTIS REIS REMEDIUM I(N)DULGET. VIRGI[NIS] INTACTE DUM VENERIS ANTE FIGURAM PRETEREONDO CAVE NE SILEATUR [A]VE NEC ABORES PECCATORES SINE Q(UI)B(U)S NU(M)QUAM FORES TANTO DIG(N)A FILIO
NOTIZIE STORICO-CRITICHE
Notizie storico criticheL'opera in questione è uno dei primi esempi di tempera su tela. Non si tratta quindi di un un affresco staccato, come si riteneva erroneamente a causa dell'impossibilità fino a tempi recenti di studiare l'opera da vicino.
In origine il dipinto doveva trovarsi addossato all'antico tramezzo della chiesa di Sant'Anastasia. Fu spostato nella cappella del Rosario, la cui costruzione venne completata nel 1596, in seguito alla supplica da parte del conte Girolamo de Giusti.
I donatori inginocchiati ai piedi della Vergine sono stati inizialmente identificati con Mastino II e Taddea da Carrara. A riconoscere invece nelle due figure Cangrande II della Scala e la moglie Elisabetta di Baviera è lo studioso Simeoni, in seguito alla constatazione dell'errore nella lettura delle due iniziali riportate sullo stemma accanto al donatore ovvero una C e una G, e non due G.
 
FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO
FOTOGRAFIE
Generefotografia allegata
Tipopositivo b/n
Ente proprietarioFondazione Giorgio Cini onlus
Fondo di appartenenzaFondo Pallucchini
CollocazioneFondazione Cini/ Fototeca Ist. di Storia dell'Arte
Formato18x24
Stemmi/marchi/timbriCappella Rosario S. Anastasia/ Mad. Um./ ? Cangrande II e la signora Elisabetta/ di Baviera?/ S. Dom. e S. Pi. M./ [...]/ tra il 1351 e 1535/ che ebbe [...]/ m. 1358
PosizioneSDPALL3-21-9
Generefotografia allegata
Tipopositivo b/n
Ente proprietarioFondazione Giorgio Cini onlus
Fondo di appartenenzaFondo Pallucchini
CollocazioneFondazione Cini/ Fototeca Ist. di Storia dell'Arte
Formato17x22
PosizioneSDPALL3-21-8
BIBLIOGRAFIA
Citazione completa- R. Pallucchini, La pittura veneziana del Trecento, Venezia-Roma 1964, p. 166, fig. 488
- C. Guarnieri, Lorenzo Veneziano, Cinisello Balsamo 2006, pp. 183-185, cat. 11
MOSTRE
TitoloDa Altichiero a Pisanello
LuogoVerona
Data1958