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DATI ANALITICI |
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| NSC | NOTIZIE STORICO-CRITICHE |
| | NSC | Notizie storico critiche | La costruzione di Villa Cordellina e delle adiacenze comprendenti il giardino, le barchesse e gli edifici di servizio del celebre avvocato Carlo Cordellina Molin, iniziò nel 1735 su disegno dell’architetto Giorgio Massari che per il suo committente veneziano volle creare una fastosa dimora dalle suggestive forme palladiane. Legate alla cronologia dell’intero complesso, terminato entro il 1760, la realizzazione delle statue del giardino viene generalmente fatta risalire all’autunno del 1743, quando Giambattista Tiepolo, impegnato ad affrescare l’interno della villa, “fornirà anche dei disegni per i gruppi scultorei che dominano il parterre davanti al corpo di fabbrica principale” ora conservati al Victoria and Albert Museum (Knox, 1960).
Se da un lato però già De Grassi (2002), notando le numerose variabili riscontrabili nelle opere finite, suggerisce di considerare tali disegni come ipotesi di lavoro o primi schizzi piuttosto che veri e propri progetti, dall’altro lato si segnala la tesi innovativa di Guerriero (2005) il quale, già per altri casi di statuaria di giardino, sostiene un andamento inverso, ovvero che sia stato Giambattista a ispirarsi per le sue prove grafiche a significativi esempi della statuaria veneta da giardino di epoca tardobarocca.
Assegnato dalla tradizione ai Marinali (Agosti, 1909; da ultimo Camerlengo, 1999), il ciclo scultoreo era avvicinato a Giacomo Cassetti già da Semenzato (1966), che avanzava tuttavia per i vasi istoriati presenti nel giardino il nome dei Bonazza, attribuzione in seguito estesa da Schiavo (1975) all’intero apparato scultoreo della villa. L’attribuzione a Giacomo Cassetti, ripresa da Mariacher (1990), è stata infine ribadita da De Grassi (2002) sulla base delle forti analogie con la produzione dello scultore. Lo studioso ha notato che il cantiere di villa Cordellina inaugurò una sorta di sinergia con l’architetto Giorgio Massari, che vedrà nel giro di pochi anni Cassetti attivo in altri due cantieri massariani.
La presente scultura, posta sul pilastro a sinistra dell'ingresso principale della villa, rappresenta Ercole con il pomo delle Esperidi: la figura poggia sul piede destro e ruota lievemente il corpo dalla stessa parte. L'eroe, riconoscibile dalla pelle di leone che porta come manto, è abbigliato da contadino, con la camicia aperta sul petto e sulla spalla, in riferimento al tema campestre della vita in villa poi ripreso nei vasi e in altre statue del giardino.
De Grassi (2002), confrontando la figura con alcuni santi del deambulatorio dell'Araceli e dell'altar maggiore di Castello Tesino, riscontra modalità di composizione dei tratti somatici e tipologici che rimandano a sicuri interventi della bottega di Cassetti.
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FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO |
| FTA | FOTOGRAFIE |
| | FTAX | Genere | fotografia allegata |
| | FTAP | Tipo | fotografia digitale |
| | FTAA | Autore | De Fina Matteo |
| | FTAD | Data | 2007 |
| | FTAE | Ente proprietario | Fondazione Giorgio Cini onlus |
| | FTAS | Fondo di appartenenza | Fondo Statuaria veneta da giardino |
| | FTAC | Collocazione | Fondazione Cini/ Fototeca Ist. di Storia dell'Arte |
| | VDSP | Posizione | FD 012136 |
| | VDSP | Posizione | FD 012142 |
| | FTAX | Genere | fotografia allegata |
| | FTAP | Tipo | positivo b/n |
| | FTAA | Autore | F. Ferrini |
| | FTAD | Data | 1957 |
| | FTAE | Ente proprietario | Fondazione Giorgio Cini onlus |
| | FTAS | Fondo di appartenenza | Fondo Statuaria veneta da giardino |
| | FTAC | Collocazione | Fondazione Cini/ Fototeca Ist. di Storia dell'Arte |
| | FTAN | Negativo | 1 |
| | FTAF | Formato | 22.8x16.8 |
| | VDSP | Posizione | SD 005637 |
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| BIL | BIBLIOGRAFIA |
| | BIL | Citazione completa | -A. Agosti, Memorie storiche di Montecchio Maggiore, Arzignano 1909, p. 125
-C. Semenzato, Antonio Bonazza (1698-1763), Padova 1957, p. 55
-G. Knox, Catalogue of Tiepolo Drawings in the Victoria and Albert Museum, London 1960, pp. 52-53 figg. 74-80
-C. Semenzato, La scultura veneta del Seicento e del Settecento, Venezia 1966, p. 105
-L. Puppi, Carlo Cordellina committente d’artisti. Novità e appunti su G. Massari, G. B Tiepolo, F. Guardi, F. Lorenzi e O. Calderai, in “Arte Veneta”, XXII, 1968, pp. 212-216
-Schiavo R., Villa Cordellina Lombardi di Montecchio Maggiore, Vicenza 1975, pp. 67-68
-V. Fontana, Villa Cordellina, Montecchio Maggiore, in Il giardino veneto. Storia e conservazione, a cura di M. Azzi Vicentini, Milano 1988, p. 159
-L. Puppi, Nella luce dell’intelligenza: l’Olimpo di Carlo Cordellina. Nota iconografica, in “Tiepolo e Settecento vicentino”, Milano 1990, pp. 329-334
-G. Mariacher, Le sculture di Villa Cordellina Lombardi, in “I Tiepolo e il Settecento vicentino”, catalogo della mostra di Vicenza, Montecchio Maggiore, Bassano del Grappa, Milano 1990, pp. 321-324
-D. Battilotti, “Lusso plausibile” e “senza frivolità”. Un celebre avvocato, una villa, due palazzi, in I Tiepolo e il Settecento vicentino, catalogo della mostra di Vicenza, Montecchio maggiore, Bassano del Grappa, Milano 1990, pp. 297-306
-B. Mazza, Parco di Villa Cordellina Lombardi a Montecchio Maggiore, L’arcadia e la luce dell’intelligenza, in “Giardini di Vicenza”, Vicenza 1994, pp. 104-110
-C. Harrison, scheda, in The Glory of Venice. Art in the Eighteenth Century, catalogo della mostra di Londra a Washington, New Haven – London 1994, p. 498
-L. Camerlengo, Il giardino della scultura in “Scultura a Vicenza”, Milano 1999, pp. 312-315
-R. Rugolo, scheda in G. Mazzotti, Ville venete, Treviso 2000, p. 445
-M. De Grassi, Giacomo Cassetti e l’eredità dei Marinali, in “La scultura veneta del Seicento e del Settecento. Nuovi studi”, a cura di G. Pavanello, Venezia 2002, p. 354
-F. Lodi, Giacomo Cassetti (voce), in “Scultura in Trentino. Il Seicento e il Settecento”, a cura di A. Bacchi e L. Giacomelli, II, Trento 2003, pp. 119-131
-L. Camerlengo, Gli dei e i selvaggi. Esempi di scultura nei giardini tra Seicento e Settecento, in “Scultura in villa nella Terraferma Veneta, nelle Terre dei Gonzaga e nella Marca Anconetana”, a cura di F. Monicelli, Verona 2004, pp. 161-162
-S. Guerriero, Scultori foresti alle dipendenze dei Manin (I): Giovanni Bonazza e le statue del giardino di Passariano, in Artisti in viaggio 1600-1750. Presenze foreste in Friuli Venezia Giulia, Atti del Convegno di studi, Udine, 21-23 ottobre 2004, a cura di M. P. Frattolin, Udine 2005, p. 265 nota 34
-F. Temporin, in M. De Vincenti, Scultura nei giardini delle ville venete. Il territorio vicentino, Venezia 2014, pp. 176-184 cat. 42 |
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