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DATI ANALITICI |
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| NSC | NOTIZIE STORICO-CRITICHE |
| | NSC | Notizie storico critiche | L’angelo, così come quello conservato a Berlino, fu donato dai Serviti per la decorazione dell’altare di Verde della Scala, nella chiesa di Santa Maria dei Servi, ma in precedenza doveva appartenere ad un altro altare, forse a quello della Santa Croce. Una nota di pagamenti per l’altare di Verde della Scala, risalente al 30 luglio 1524, testimonia infatti il pagamento a “bortolomio garbin segador per zornate 5 fate questa settimana in fregar gli anzollj et renovarlj” (Paoletti 1893-1897). In seguito alla soppressione della chiesa nel 1812, le due statue furono portate a Santi Giovanni e Paolo, sull’altare della cappella di San Domenico. Tuttavia solo l’angelo in questione è ancora visibile all’interno della chiesa, anche se collocato in una diversa posizione. Dopo numerosi spostamenti, dal 1965 si trova infatti sull’altare della sacrestia. L’altro angelo è invece conservato allo Staatliche Museeen di Berlino dal 1902.
Le due sculture sono state inizialmente ritenute di Guglielmo Bergamasco che, secondo la documentazione del Temanza (T. Temanza, Vite dei più celebri architetti, e scultori veneziani che fiorirono nel secolo decimosesto, Venezia 1778, p. 126f), era l’esecutore dell’altare di Verde della Scala. A partire da Paoletti (1893-1897) sono state invece attribuite alla maniera di Tullio Lombardo, tenendo conto del fatto che la loro esecuzione è senza dubbio precedente a quella dell’altare su cui furono semplicemente reimpiegate. Nel catalogo della collezione berlinese in cui dal 1898 al 1902 viene conservato uno dei due angeli, però, la statua viene ritenuta del Maestro di San Trovaso. Fabriczy (1901), assecondando tale ipotesi, attribuisce a tale autore anche l’esemplare veneziano. E’ Valentiner (1925) a sostenere nuovamente l’attribuzione alla maniera dei Lombardo, ponendo però le due sculture in relazione a Pietro, e non a Tullio. Una nuova proposta si ha con Stedman Sheard (1971) che avanza il nome di Lorenzo Bregno, se pur con qualche riserva. Nel 1980 Markham Schulz assegna invece i due angeli al periodo maturo di Giambattista Bregno. |
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FONTI E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO |
| FTA | FOTOGRAFIE |
| | FTAX | Genere | fotografia allegata |
| | FTAP | Tipo | positivo b/n |
| | FTAD | Data | 1963 |
| | FTAE | Ente proprietario | Fondazione Giorgio Cini Onlus |
| | FTAC | Collocazione | Fondazione Cini/ Fototeca Ist. di Storia dell'Arte |
| | FTAN | Negativo | NFGC 13470 |
| | FTAF | Formato | 16.6x22.9 |
| | VDSP | Posizione | SD NFGC 13470 |
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| BIL | BIBLIOGRAFIA |
| | BIL | Citazione completa | - P. Paoletti, L'architettura e la scultura del Rinascimento in Venezia, II, Venezia 1893-1897, p. 282, nota 2
- H. von Tschudi, Italienische Plastik des XV. und XVI. Jahrhunderts: grössere Bildwerkein Stein, Thon und Stuck, in Austellung von Kunstwerken des Mittelalters und der Renaissance aus Berliner Privatbesitz veranstaltet von der Kunstgeschichten Gesellschaft, a cura di W. Bode, R. Stetiner, Berlin 1899, p. 86
- J. Burkhardt, W. Bode, C. von Fabriczy, Der Cicerone, Leipzig 1900-1901 (ottava edizione), p. 499
- A. Venturi, Storia dell’arte italiana, vol. VI, Milano 1908, p. 467, n. 1
- Die italienischen und spanischen Bildwerke der Renaissance und des Barock, in Die Bildwerke in Marmor, Holz und Stuck, catalogo del Königliche Museen, a cura di F. Schottmüller, Berlino 1913, 2 ed., p. 124, n. 303
- P.L. Rambaldi, La Chiesa dei SS. Gio. e Paolo e la Cappella del Rosario in Venezia, Venezia 1913, p. 20
- A.M. Vicentini, S. Maria de’ Servi in Venezia, Treviglio 1920, p. 83
- W.R. Valentiner, The Clarence H. Mackay Collection of Italian Renaissance Sculptures, in “Art in America", XIII (1925), p. 319
- Die italienischen und spanischen Bildwerke der Renaissance und des Barock, in Die Bildwerke in Stein, Holz, Ton und Wachs, catalogo del Kaiser Friedrich Museum a cura di F. Schottmüller, Berlino-Lepzig 1933 (seconda edizione), p. 122, n. 2943
- F. Zava Boccazzi, La Basilica dei Santi Giovanni e Paolo in Venezia, Padova 1965, pp. 96-97, fig. 41
- R. Munman, Venetian Renaissance Tomb Monuments, Ph.D. dissertation, Harvard University 1968, p. 234, n. 5
- W. Stedman Sheard, The Tomb of Doge Andrea Vendramin in Venice by Tullio Lombardo, Ph.D. dissertation, Yale University 1971, p. 403, nota 48
- A. Markham Schulz, Giambattista Bregno, in “Jahrbuch der Berliner Museen", XXII (1980), pp. 191-197
- A. Markham Schulz, Giambattista and Lorenzo Bregno. Venetian Sculpture in the High Renaissance, Cambridge 1991, pp. 141-144, 424-428 pl. 93-97
- R. Lauber, in I tesori della fede. Oreficeria e scultura dalle chiese di Venezia, Venezia 2000, pp. 85-89, cat. n. 24 |
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| MST | MOSTRE |
| | MSTT | Titolo | I tesori della fede. Oreficerie e sculture dalle Chiese di Venezia |
| | MSTL | Luogo | Venezia, Chiesa di San Barnaba |
| | MSTD | Data | 2000 |
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